Proprio ieri in occasione dei funerali monumentali del
capofamiglia dei Casamonica, la Giunta Capitolina e il Ministero dell’Interno
ha preso atto della magniloquenza, sfarzosità e della sfrontatezza unica da
parte degli amici e famigliari del defunto, che hanno recitato la parte dei “padroni”
di Roma.
Il “caro defunto” è stato più volte apostrofato da manifesti
che lo paragonavano al “Re di Roma”, facendo emergere il faccione con sullo
sfondo i luoghi simbolo della Capitale come il Colosseo.
Superbia e onnipotenza sono stati certamente i motivi che
hanno attirato l’interesse della stampa e delle istituzioni, che si sono
svegliate dal torpore dell’omertà e del disinteresse.
Bisognerebbe
complimentarsi con il Sindaco di Roma, Ignazio Marino, e con il Ministro dell’Interno,
Angelino Alfano, che dopo trent’anni hanno scoperto l’esistenza di uno dei Clan
che “governa” Roma, totalizzando un lunga serie di reati come: “Estorsione, traffico di
droga,corruzione, racket, riciclaggio di denaro, prostituzione, appalti,usura, scommesse
sportive,omicidio, furto, rapina, gioco
d'azzardo”.
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