Roma, Ignazio Marino si dimette da Sindaco di Roma

Il Sindaco di Roma, Ignazio Marino, si è dimesso da Sindaco di Roma. Dopo lo “scandalo degli scontrini  e delle cene” il Sindaco Marino ha perso l’appoggio dei suoi massimi alleati di Governo, cioè Partito Democratico e Sinistra Ecologia e Libertà.
I rappresentanti della maggioranza in Campidoglio avevano avvertito il Sindaco Marino, prefigurando la fine del suo mandato per mancanza di numeri in Consiglio Comunale o per personali dimissioni da parte del primo cittadino della Roma Capitale.
La scelta di arrivare a dimissioni è stata presa da Marino dopo una riunione di Giunta in cui si è trovato in netta in una condizione di solitudine con la ratifica delle dimissioni da parte di tre assessori.
Finisce “l’era Marino”, fagocitato dallo scandalo “Mafia Capitale” e dai innumerevoli errori commessi dal Sindaco, insieme all’orami ex Sindaco Marino ne escono sconfitte le forze della maggioranza di governo, cioè Pd e Sel.
Trascorsi i venti giorni di consultazioni da parte del Sindaco, se l’esito dovesse essere negativo, Ignazio Marino dovrà consegnare le chiavi della città a Commissario Prefettizio che guiderà la “macchina amministrativa” fino a nuove elezione.
Nuovi scenari vengono a prefigurarsi con la crescita esponenziale del Movimento Cinque Stelle, attestato intorno al 27%, del movimento salviniano, Noi con Salvini al 20%, e con la presenza di Fratelli d’Italia e Forza Italia entrambi al 7%.
Il Partito Democratico uscirebbe dilaniato dall'infausto evento delle dimissioni del suo Sindaco, raggiungendo un mediocre 20%, percentuale indicativa di un malcontento diffuso che farebbe perdere alla sinistra moderata e radical-chic una roccaforte come Roma.
Nuovi nomi che vengono da Sinistra sono quelli del Presidente del Pd, Matteo Orfini, o quello del Radicale anch'esso Pd, Giacchetti, ma a fronteggiarsi a viso aperto dovrebbero essere il candidato del Mov. 5 Stelle e quello del centrodestra, che secondo le ultime indiscrezioni potrebbe riunirsi sotto l’egida di Alfio Marchini, federatore della forze moderate, che non comprenderebbero Fratelli d’Italia.
Infatti Giorgia Meloni, leader nazionale di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale non ha mai negato la volontà di candidarsi a Sindaco della sua città, che l’ha vista crescere a partire dalla Garbatella, storico quartiere popolare della Capitale.

di U.G.

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