Lega Nord. Il movimento guidato da Matteo Salvini in aula è
rappresentato da Roberto Calderoli, che all’aplomb istituzionale accompagna una
pungente ironia per la disarmante posizione di un governo non eletto che si
permette di realizzare riforme costituzionali non ampiamente condivise e
discusse dalle forze politiche presente nelle aule parlamentari.
Napolitano. Completo grigio e bastone nero lo accompagnano
fino al seggio di Senatore a Vita, dal quale esprime approvazione nei confronti
dell’operato del Governo Renzi, esortando le forze politiche parlamentari a
tenere una particolare attenzione alle riforme costituzionali ed elettorali. Prima
che iniziasse l’intervento del Presidente Napolitano gli onorevoli dei gruppi
parlamentari di Forza Italia e del Movimento Cinque Stelle hanno abbandonato l’aula
in segno di contrapposizione alla figura di Giorgio Napolitano, protagonista di
un discusso ruolo durante i suoi nove anni di Presidenza della Repubblica. Non è
mancato poi l’attacco mirato al Senatore a vita, Napolitano, da parte della
Lega Nord e del Movimento Cinque Stelle, che lo hanno definito “padre della
riforma”.
Votazione. Sinistra Ecologia e Libertà, Forza Italia, Lega
Nord e Movimento Cinque Stelle non hanno partecipato alla votazione
abbandonando l’aula, mentre i “Conservatori e Riformisti” di Raffaele Fitto
hanno votato contrariamente al “ddl Boschi”, che invece è stato approvato con i
voti del Pd, di Area Popolare (NCD e UDC), dei Verdiniani di Alleanza
Liberalpopolare-Autonomie.
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