Libro, “Ego” prodotta dal genio di Aleksandr Solzenicyn

“Ego” rappresenta un tratto di letteratura anticonformista, prodotta dal genio ribelle dello scrittore russo Aleksandr Solzenicyn, che compose capolavori come “Arcipelago Gulag” e “Una Giornata di Ivan Denisovic”. L’impegno di denuncia, che trapela dal testo di Solzenicyn, riesce a rappresentare contemporaneamente la storia di un vincitore e di un vinto, che si stagliano nel panorama dell’Unione Sovietica.
Solzenicyn cerca di far emergere la contrapposizione che sotto le dittature viene a crearsi tra realtà storica e finzione imposta dal sistema. Questo tema emerge soprattutto nella seconda parte del libro, nel quale emerge l’omissione da parte dell’establishment sovietico del vero ruolo ricoperto dal generale Zukov.
Nel primo racconto, l’autore si sofferma sulle rivolte contadine contro le sottrazioni imposte dallo stato centrale, che usufruiva del loro lavoro per sfamare le masse cittadine in un periodo storico in cui scarseggiavano i beni di prima necessità. La contrapposizione tra le due fazioni non assume connotazioni prettamente ideologiche, ma si affrontano i parassiti e i lavoratori, i prepotenti e i soverchiati. La storia di Ektov, denominato Ego, racconta il disaggio dei contadini costretti a confluire nei ranghi dei “rivoltosi” per difendere i frutti del loro lavoro.
“Per linee interne”, seconda parte del libro, racconta la storia del Generale Zukov artefice della schiacciante vittoria contro la Berlino hitleriana. Zukov dimostra di essere un uomo per tutte le stagioni dal dominio autoritario di Stalin alla fase quasi oligarchica del periodo Chruscev e Breznev.
Per conoscere meglio, la vera storia russa è consigliabile leggere alcuni testi di Solzenicyn, insignito del Premio Nobel per la Letteratura nel 1970.

di U.G.

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