Vari articoli parlano di "bianchetto" utilizzato per cancellare legami passati e presenti con personalità del calibro di Massimo D'Alema, ex PCI, ex PDS e attualmente nel PD. Curriculum ritoccato e modificato per depennare rapporti e incarichi ricevuti grazie all'intervento di una classe politica post-comunista, o se preferite semplicemente di centro-SINISTRA.
Per i romani è facile capire di chi si stia parlando. Si erge come il "nuovo" e si dice "libero dai partiti", ma il simbolo della falce & martello, o meglio "calce & martello", è legato strettamente alla storia della sua famiglia. Una famiglia che per generazioni ha finanziato il Partito Comunista Italiano di Botteghe Oscure, gli concede l'onore di aver il nome del nonno comunista, cioè Alfio, ma lui preferisce definirsi un moderato "repubblicano", ma non "repubblichino".
Sto parlando di lui Alfio Marchini, l'amico di Massimo D'Alema, che in quanto Premier lo nominò al Consiglio d'Amministrazione della Rai per tramite dell'allora Presidente della Camera dei Deputati, Irene Pivetti. Alfio Marchini potremo definirlo il tipico "catto-comunista" radical-chic che concentra in se stesso il comunismo berlingueriano e il cattolicesimo filo-andreottiano. Insomma, il "palazzinaro" è figlio del "compromesso storico" romano.
Alfio Marchini grazie al nonno entrò in contatto con uomini come Guido Carli, Carlo A. Ciampi, per questo si definisce un uomo libero dal precedente sistema (da ridere).
Nell'editoria, Alfio compra prima "Il Sabato", affidandolo a Rocco Buttiglione e poi "L'Unità" per poi cedere le sue quote, mentre collabora alla formazione della Fondazione "ItalianiEuropei", presieduta da Massimo D'Alema, e "Italia decide" di Luciano Violante.
Tra amicizie più importanti del "palazzinaro" ricordiamo: Shimon Peres, Cossiga e Cuccia, che al tempo della scalata Telecom fece incontrare a casa della famiglia con il Premier Massimo D'Alema. Amato e D'Alema nel 2000 scelsero il "palazzinaro" per guidare la delegazione, composta anche da Siniscalco, Padoan e Dassù, per un convegno progressista a Berlino.
Dopo tutto ritengo che Marchini sia l'emblema del nuovo sistema, nato dalle ceneri del precedente. Citando il Gattopardo "Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi".
Giustamente come dice sempre Marchini: "Siamo tutti ex qualcosa".
di Umberto Garbini
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