Orvieto, Storace: "Vuoi fare il Sindaco? Parliamone"

Il Palazzo del Capitano del Popolo, in particolare la Sala dei Quattrocento, ha ospitato l'iniziativa di Francesco Storace e Gianni Alemanno, che sembrano aver avuto un "colpo di fiamma". Infatti, si sono riuniti gli ultimi fedelissimi de La Destra di Storace e i fuoriusciti da Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale che insieme ad Alemanno hanno dato vita al movimento Azione Nazionale. 
I numeri e i volti della convention sono stati alquanto deludenti, dicono gli intenditori di politica, ma dall'incontro emerge l'alleanza politica ritrovata tra due vecchi amici come Storace e Alemanno. Orvieto ha un significato simbolico notevole per i due leader ex AN, perché proprio sulla rupe delle città e in particolare in quel centro congressi si tennero anni fa le convention della Destra Sociale. I tempi sono cambiati, i capelli si sono persi o imbiancati, i volti si sono segnati da anni di attività, da una velata stanchezza e sfiducia nella politica e nei leader, qualunque essi siano. La rassegnazione non si coglie nei discorsi dei più, sembra che la speranza sia l'ultima a morire per molti di coloro che hanno preso la parola nei giorni di sabato e domenica. Storace nel suo discorso apre alla candidatura di Giorgia Meloni, dicendo: "Non ho un'avversione personale per Meloni. Giorgia, vuoi fare il Sindaco? Bene, parliamone".
Con questa affermazione Storace tende la mano a Giorgia Meloni e conclude: "Non chiediamo posti non ci interessano assessori o vicesindaci, ma programmi. Un programma che eviti a Roma l'umiliazione del PD e dei 5Stelle. Da domani attendiamo risposte. Altrimenti siamo in campo."
Si conclude così la convention di Orvieto, dove alcune voci hanno parlato di poca affinità tra gli alemanni e gli storaciani. Mentre sembra che Storace mantenga aperta la possibilità Meloni, Alemanno invece "storce il naso" dicendo a chiare lettere che la sua fuoriuscita da FdI-AN sia  dovuta al conflittuale rapporto con i "figli di Colle Oppio" (storica sezione di Roma, guidata da Fabio Ramelli, vecchio nemico di Alemanno al tempo delle contrapposizioni tra Destra Sociale e Gabbiani di Rampelli).

Redazione 

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