ESSERE DI DESTRA
Essere di destra significa essere dalla parte della più piccola tra le
minoranze: l'individuo. Essere di destra è provare orgoglio e attaccamento
viscerale per l'Italia: dal tramonto della mia Amelia all'Infinito che si
staglia sopra il monte Tabor. Essere di destra è non aver paura della
competizione globale ma vederla come un'opportunità per esaltare e valorizzare
i propri punti di forza. Essere di destra è arretrare il raggio d'azione dello
Stato per dare ampia autonomia alla società in tutte le sue diramazioni. Essere
di destra è insegnare l'arte della pesca al povero piuttosto che regalargli
ogni giorno un pesce. Essere di destra è non avere dubbi su cosa scegliere tra
più Stato o più Libertà. Essere di destra comporta salvare l'uomo dall'inferno
burocratico e fiscale dei poteri centrali. Essere di destra non implica aver
fede in Dio ma riconoscere il mistero, la legge morale e il cielo stellato
celebrati da Kant. Essere di destra è avere piena fiducia nella società, nella
sua capacità di evolversi e di creare quella ragnatela di relazioni e scambi
definita libero mercato. Essere di destra comporta un legame carsico ma vivo
tra l'Io e Dio anche se celato tra ampi strati di nuvole. Essere di destra è la
convinzione che nessuno meglio della singola persona sa cosa è più giusto per
lei. Essere di destra è difendere, tutelare e promuovere gli unici diritti degni
di tale nome: la vita, la libertà e la proprietà privata.
Luca Proietti Scorsoni
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