Oggi si sono tenuti ad Amatrice i funerali delle vittime del terremoto che ha sconvolto il territorio reatino. Alle celebrazioni hanno presenziato le più alte cariche dello Stato, come il Presidente delle Repubblica, Mattarella, il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e i Presidenti delle Aule Parlamentari.
La celebrazione delle esequie è stata guidata dal Vescovo di Rieti, Monsignor Domenico Pompili, che dal pulpito ha più volte ribadito che la ricostruzione non dovrà essere una querelle politica o una forma di sciacallaggio, ma dovrà rappresentare la necessità di far rivivere la bellezza di cui noi uomini siamo custodi. Il Vescovo reatino dall'altare, allestito sotto un tendone della Protezione Civile, chiarisce bene il sentimento del popolo, colpito dal sisma, dicendo: "Disertare questi luoghi sarebbe ucciderli una seconda volta."
Monsignor Pompili poi per circa otto minuti ha pronunciato tutti i nomi delle vittime del terremoto, alla cui conclusione il lungo elenco è stato salutato da un forte applauso della folla presenziante alla cerimonia funebre.
Dal palco ha parlato anche il Sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, che ha detto: "Questa gente è morta perché amava questa terra e noi vogliamo restare qui". Dalle poche parole del primo cittadino emerge un profondo legame alle radici e un particolare amore perla propria terra.
Momento commovente è stato l'abbraccio fraterno tra il Vescovo e il Sindaco, Pirozzi.
Ci stringiamo alle famiglie delle vittime.
Ci stringiamo alle famiglie delle vittime.
Redazioni
Commenti
Posta un commento