Quando fu eletta le augurai con tutto il cuore di aver successo, nel nostrointeresse di cittadini romani. Ma con la stessa sincerità prevedevo il suo fiasco. Perché il vero problema non è l'assessore Muraro, su cui ancora non si sanno bene i capi d'accusa e la loro entità; né il Gatto e la Volpe che l'avrebbero circuita, vale a dire Marra e Romeo, e nemmeno lo stipendio triplicato di quest’ultimo. Sono dettagli rispetto al gigantesco guaio che è Roma. Il vero problema è che i guai di Roma sono troppo grandi e lei è troppo piccina. Inesperta. Sbucata dal nulla.
L’alternativa che le si prospetta è tra la padella e la brace: o resta sola, e da sola non ce la può fare, o resta in ostaggio del Direttorio e della Setta. Non basta affidarsi al dio vivente della sua religione, BeppeGrillo; e nemmeno consultare l'Oracolo delle istituzioni, il Supereroe Cantone, Farmaco Universale per malaffare, droga, ambiente, criminalità e terremoto.
La Raggi ha due Grandi Nemici: l’Apparato e i suoi poteri, più sottobosco di faccendieri, che vogliono cacciarla o intortarla; e la Rete, che esige Purezza e Sacrifici Umani; è il Partito del No, Non sporcarsi le mani, Non realizzare olimpiadi, opere, termovalorizzatori; bocciare, epurare, depurare.
D’altra parte la Raggi ha vinto perché rappresentava sin nel nome l’assoluta Verginità politica, non aveva una storia, una provenienza, un curriculum. È stata votata in purezza, perché senza precedenti, e avere precedenti in politica significa per la gente avere precedenti penali, o penosi. Lo Zero come virtù. Ma poi col Nulla come si governa? Perciò temo che Virginia, in arte Bambi, non ce la potrà fare, se non interviene direttamente lo Spirito Santo.
di Marcello Veneziani, da "Il Tempo"
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