Antinoo è il protagonista della nostra vicenda, nato nella
provincia romana della Bitinia, attuale Turchia, raggiunse la nostra penisola
per completare i suoi studi e venne introdotto alla corte imperiale.
A corte Antinoo conobbe l’imperatore Adriano al quale fu
legato affettivamente per lungo tempo, entrando a far parte della sua ristretta
cerchia personale che lo seguì in Africa e in Grecia. Durante questo giro
d’ispezione imperiale Antinoo morì cadendo nella acque del fiume Nilo in
circostanze oscure.
Gli storici hanno avanzato ipotesi varie, come il volontario
suicido, l’omicidio per gelosia oppure l’accidentale caduta nelle vorticose
acque del fiume.
In questa occasione tralasceremo le luci e le ombre che
avvolgono le vicende della vita del giovane Antinoo, ma parleremo di un
ricongiungimento, che vale la pena ricordare.
Il ricongiungimento è avvenuto al Palazzo Altemps, nei
pressi di Piazza Navona, più precisamente in piazza Sant’Apollinare.
Nella sede del Museo Nazionale Romano è allestita, fino al
prossimo 15 gennaio, la mostra “Antinoo, un ritratto in due parti”.
La mostra
comprende pochi pezzi, che sono ricoperti da un’aura di mistero.
Infatti, ad un busto si deve affiancare una parte di una
testa, entrambi appartenenti all’iconografia tipica di Antinoo. Il volto ha
raggiunto Roma dopo un lungo viaggio, che è iniziato al di là dell’Oceano
Atlantico dall’Art Institute di Chicago. La peculiarità del busto romano è che
la gran parte dell’opera è del II° secolo dopo Cristo, mentre una porzione è
frutto di un rifacimento della seconda metà del 1700.
Nel 2005 l’occhio dell’egittologo della Chicago University,
Raymond Johnson, riuscì a cogliere una somiglianza tra l’Antinoo statunitense e
quello romano. Un lavoro di studio e ricerca concluso nel 2013 ha certificato
che i due pezzi appartenevano in origine ad un unico blocco marmoreo.
Verosimilmente a Roma oggi si suggella la rinascita di una
opera d’arte per lungo tempo divisa dal destino della storia, si dice per
motivi economici o per difetti del marmo, lavorato controverso, che avevano
causato la scissione del viso dal resto del busto.
di U.G.
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