Trump Bene, ma non benissimo
Trump è entrato
al dibattito di ieri da "morto che cammina", politicamente parlando,
e vi è uscito da ferito, da ferito combattivo. Certo son emersi i soliti limiti
soprattutto di preparazione al confronto, ma, come al solito, le sue idee e i sui
concetti espressi in diretta Tv vanno alla grande. Ha certamente seri limiti
caratteriali e nei modi, ma è vero e genuino, anche quando ammette di aver
sfruttato cavilli giuridici per non pagare le tasse federali. È sincero, è come
appare, non si nasconde, questo piace
agli americani.
La Clinton: aveva la possibilità di mettere fine alla corsa presidenziale di Trump, invece non lo ha fatto. Errore politicamente imperdonabile questo per la ex First Lady. Hillary Clinton non ha sfruttato il suo momento più propizio della campagna elettorale, che un qualsiasi candidato contro un altro: un Obama, un Clinton, un Bush trovandosi nella stessa posizione, avrebbe "ucciso" l'avversario. Stasera non è stata all'altezza di un compito abbastanza semplice, dare il colpo di grazia a un uomo a terra e quasi sconfitto. Lo ha fatto invece rialzare e forse uscire dalla serata addirittura rafforzato. La signora Clinton da l'impressione di essere una politica preparatissima, anche se con macchie evidenti nel suo curriculum, ma anche di essere una persona falsa e calcolatrice, in politica può anche essere un vantaggio.
Questo dibattito potrebbe essere un punto di svolta nella campagna alla
presidenza USA, non aver distrutto l'avversario con un'
occasione così ghiotta potrebbe
essere molto deleterio per la Clinton. Il 5% di vantaggio nei sondaggi, quasi
la parità statistica calcolando il margine d' errore. Dopo tutti gli scandali che hanno colpito Trump nell' ultimo mese è poco,
troppo poco. Altresì va tenuto conto del fatto che il Partito Repubblicano ha bloccato l'emissione di finanziamenti per i comitati pro-Trump e per la sua
campagna elettorale, cosa
che certo non aiuta il newyorkese nella sua rincorsa. In pratica il più grande
alleato della Clinton in questo momento è l' establishment repubblicana, che agendo così le sta consegnando di fatto la vittoria. Una vittoria che ancora,
assurdamente e anche inspiegabilmente, vista la miriade di scandali che ha
colpito il tycoon, non sembrerebbe certa, se vi fosse un fronte repubblicano unito.
di Giacomo Gioacchini
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