DI DOMAN NON V'È CERTEZZA

Se tra poche ore dovesse vincere Hillary ci troveremmo dinnanzi ad un Paese in preda ad un ossimoro culturale molto prossimo ad un'aporia filosofica. In pratica gli USA che presentano un'economia dinamica e sempre in continua evoluzione - si pensi alle numerose personalità provenienti negli ultimi tempi dalla sola Silicon Valley: da Jobs a Zuckerberg - si ritroverebbero con uno scenario politico egemonizzato dalle solite famiglie dell'‎e‎stablishment democratico e repubblicano. Tradotto: negli ultimi 32 anni ben 24 avranno visto come principale inquilino della Casa Bianca un Clinton o un Bush. In pratica una società decisamente fluida gestita da un centro di potere alquanto stagnante. Ecco, questo in caso di ascesa femminile allo studio ovale. E se invece vincesse Trump? Una sola certezza al momento: il GOP dovrà essere ripensato. L'epifania fusionista di qualche decennio addietro vedrebbe ridursi la sua portata concettuale all'interno del partito dell'elefantino. Non avremmo più un movimento plurale, complesso e articolato in grado di inglobare in sé tutte le differenti sensibilità della tradizione politica yankee, ma una forza partitica propensa a riflettere solo uno spaccato dell'intera realtà conservatrice e libertaria statunitense.

di Luca Proietti Scorsoni

Commenti