In questo scenario, interviene il Presidente uscente degli USA, Barack Obama, che dal palco di Miami rilancia a favore della Clinton, in quanto, a suo modo di vedere: "Gli elettori americani possono e devono assolutamente fermare Donald Trump".
Ora quindi Trump, da "fenomeno da baraccone" per i cronisti, è divenuto un potenziale Presidente, che porterebbe a derive autoritarie. Questa stessa minaccia per la democrazia fu avanzata tempi addietro nei confronti di Berlusconi, di Boris Johnson e di tutti coloro, che sono invisi al sistema dell'informazione.
Obama continua, accusando il Capo del Federal Bureau of Investigation (FBI), in quanto le email della Clinton sono divenute argomento di aspra controversia in campagna elettorale.
I guai per la Clinton non sono conclusi. Infatti, l'FBI sta ricercando l'eventuale presenza di finanziatori stranieri che avrebbero donato somme di denaro alla fondazione della famiglia Clinton. In parallelo l'agenzia federale sta valutando i rapporti tra il consulente politico di Trump e l'ex Presidente ucraino e putiniano, Ianukovich, che potrebbero sottintendere un legame tra la politica di Vladimir Putin e quella di Trump.
I sondaggi attestano fino ad ora una parità, che vedrebbe entrambi i contendenti al 46%.
Redazione
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