L’attesa degli spettatori finisce quando sul palco sale il
frontman del gruppo, Marcello de Angelis. Di anni sono passati dai primi
concerti, come quello di Rieti ’92, ma De Angelis è ancora lì sul palco con una
sciarpa al collo e un barba bianca che gli conferisce al tempo stesso un
carattere di “saggezza” e un'aura rivoluzionaria.
Si comincia subito forte, la sala del Piper è stracolma di
gente, accorsa per l’evento da tutta la penisola.
I ragazzi dalla platea
ricordano tutte le canzoni, cantandole di pari passo con De Angelis.
Si susseguono i grandi successi che hanno scritto la storia
di questo gruppo e che hanno assunto il ruolo di brani traccia del pionierismo
della musica alternativa di destra.
Un dei momenti più commoventi è quando Marcello de Angelis
ricorda il fratello Nazareno, detto Nanni, cantando “Nanni è partito”. Prima la
platea si stringe ai familiari in un silenzio rispettoso, poi concluso il brano
viene salutata la madre di De Angelis, presente per la prima volta ad un
concerto del figlio, con un assordate “Nanni è presente e lotta insieme a noi”.
Si comprende il valore assunto da tale band nel galassia
della destra italiana, quando la platea canta come se avesse ad una sola anima.
Questo ancor più, quando vengono suonati i pezzi storici del gruppo, “Una Notte
all’Irish Rover”, “Claretta e Ben” e “Non Scordo”.
Inaspettata l’esibizione della nipote di Marcello, Chiara,
che accompagnata dalle voci di Gabriele & Beatrice Marconi e della madre,
Germana De Angelis, intona con un potente timbro il grande successo “Piccolo
Attila”, composta dallo stesso Gabriele Marconi.
I giochi sembrano fatti una volta cantata “Roma LXVIII”(omaggio
alla città imperiale), ma, vedendo che tutti gli spettatori erano rimasti ai
loro posti in piedi, il gruppo ritorna sul palco per “un ultimo colpo”. La canzone
prescelta è “El Bandido”, il brano che rappresenta maggiormente Marcello de
Angelis.
di Garbini e Gioacchini
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