Il nodo del NO

La costituzione deve tendere alla perfezione per come è scritta e per le norme che produce. Con questa riforma, invece, siamo limite della sufficienza.
Senza entrare nel merito articolo per articolo, poiché il tutto diverrebbe un dibattito soggettivo, o nella discussione su cosa si sarebbe potuto cambiare e cosa no, cercherò di esporre il mio pensiero.
Il nodo per me deve essere ed è il come sia stata scritta la riforma, utilizzando un linguaggio al limite del giuridico, piena di rimandi, che lascia adito ad innumerevoli interpretazioni ed attacchi in un eventuale contenzioso da parte di un qualunque giurista.
La costituzione, come tutte le basi del diritto, ancor di più, non può lasciare spazio a decine di interpretazioni.
Il sistema di diritto si basa sulla certezza dello stesso, se non vi è, si crea il caos.
Ho parafrasato per gran parte  Zagrebelsky in questo mio pensiero.  Anche perché se avessi dovuto curarmi un tumore, sarei andato da Veronesi non da il ministro Lorenzin. Allo stesso modo se dovessi cambiare la costituzione non mi affiderei mai  né a Renzi né alla boschi né alla Meloni né a Salvini, magari per le leggi ordinarie si, ma per la fonte primaria del nostro vivere civile, no.

di Giacomo Gioacchini 

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