L'Amarezza della sconfitta


C'è un qualcosa di affascinante nelle ore successive  ad eventi come le dimissioni di Renzi di ieri sera, e sta tutto nelle reazioni di quei tanti, troppi, che osservano con disprezzo le percentuali e sbraitano contro il popolo. Quel popolo ignorante, gretto, che non sa manco come è fatta la Costituzione, che si è permesso addirittura di andare ad esprimere il proprio parere in merito. "Populisti, analfabeti, ci porterete alla deriva" è la frase più politically correct in momenti come questi.
Di chi è la "colpa", se gli exit poll di ieri sera hanno segnato la vittoria schiacciante del "No"? Del popolo? Di questo popolo zozzo, non istruito? A sentire i radical chic bohemièn delle ultime ore, sembra di sì. Dall'alto dei loro 30 a diritto costituzionale, loro sì che sono andati votare con consapevolezza, stando bene attenti a distinguere tra "voto alla riforma" e "voto al governo". L'ammasso di italiani cialtroni, invece..
Peccato che questo referendum di costituzionale non abbia avuto mai un cazzo, e che lo stesso Matteino, con il suo inequivocabile discorso dimissionario di ieri sera, ne abbia dichiarata la natura esplicitamente politica. Quel "Ho perso" non è certo la frase di un premier al quale è stata bocciata una proposta riformatrice (la cui natura, al di là di tutto, è seriamente discutibile). Sono le parole di un uomo che è stato sconfitto alle elezioni. Un uomo che fin dall'inizio ha trasformato questo referendum in un plebiscito di fiducia al governo, alla ricerca di una sorta di investitura popolare che non ha mai avuto davvero (l'ultima "fiducia" popolare a Renzi risale alle comunali fiorentine DEL 2009).
La responsabilità del risultato non è da imputare alle opposizioni, non è da imputare al populismo. È sua, e soltanto sua. Dopo mesi e mesi di ossessiva campagna personalizzata ai massimo livelli , avete pure il coraggio di incazzarvi perché, tra quel 60% di italiani che ieri hanno espresso il loro NO , vi sono persone che hanno colto questo voto come una opportunità di ribellione, che hanno agito sull'onda della rabbia e del disagio sociale? Siete così alienati dal popolo, da non realizzare quale punto abbia raggiunto l'insofferenza verso una classe politica totalmente incapace di stare a fianco dei bisogni della gente e delle sue necessità?
Le polemiche da parte degli intellettualoidi che si scagliando contro il voto popolare, contro "la democrazia che non è più democrazia" solo perché dá un risultato che non piace, sono il segno di chi non vuole accettare la realtà. Di chi non riesce ad ammettere quanto sia stato sbagliato proporre il referendum in questi toni, ma soprattutto di chi NON CONOSCE, non tocca con mano, le conseguenze che le politiche degli ultimi anni abbiano avuto sul popolo, e per questo rimane  sconvolto dalle sue posizioni. Buona scuola, vaucher, disoccupazione, immigrazione incontrollata.. Rimangono belle parole per chi, dal caldo delle sue case, dei suoi posti di lavoro e delle sue università, ne discute senza subirne concretamente gli effetti.

Sono scettica anche io sul futuro, sul "dopo Renzi", ammesso e concesso che queste dimissioni siano realmente irrevocabili. Ho imparato che al peggio non c'è mai fine. Ma nel frattempo, non riesco proprio a commuovermi di fronte alla "evidente emozione" del premier, e alle lacrime di miss Etruria, la quale, spero, sceglierà ben presto di seguirlo in questo caro saluto.

di Flaminia Costanzi

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