Linea Quotidiano, 25 giugno 1998, numero 1
Come possiamo, come dobbiamo definire questo nostro giornale?
Pensavamo di incominciare a diffonderlo un paio di mesi prima dell’estate, ma le “necessità burocratiche" delle tante e tante carte notarili e no, non ce lo hanno permesso.
Avevamo pensato di cominciare ai primi di settembre riparando così quello che è indubbiamente il grosso intoppo che, in termini di diffusione, è rappresentato dal periodo estivo, periodo di ferie e disimpegno.
Ma una vicenda quasi misteriosa, connessa a talune innovazioni apportate in fretta e furia alle norme sulla Editoria – vicenda sulla quale torneremo perché davvero emblematica del come nascano le leggi nel nostro Paese – ci obbliga adesso ad uscire con le tante difficoltà aggiuntive che tutto ciò comporta.
Atto di fede dunque.
E nonostante tutto diremmo “contro” tutto? Certamente sì.
Autentica sfida anche.
Perché un quotidiano è, con la sua cadenza e i tempi stretti che ne derivano, impegno duro, tra i più duri che che un movimento politico, un gruppo, una struttura qualsiasi debbano affrontare.
Ci viene in mente - da quella “memoria storica”, di cui con orgoglio sereno e severo diremo spesso su queste colonne - ci viene alla mente e alle labbra, una parola che da sola dice tutto.
Una parola che è insieme concetto ed indicazione, cultura e stile, programma e stile. La parola è AUDACIA!
Quella stessa cui Mussolini ricorse alla vigilia della Prima Guerra Mondiale quando si trattò di varare il “Popolo d’Italia”.
Non facciamo paragoni ovviamente ed anzi facciamo tutte le dovute proporzioni.
Ma il concetto è e resta quello.
AUDACIA perché andiamo contro corrente.
AUDACIA perché questo andare nostro contro corrente, dura ormai da tanto tempo e nonostante che alle difficoltà antiche, altre nuove ed anzi nuovissime se ne sono aggiunte, a cominciare dalle leggi elettorali.
AUDACIA perché le forze che continuiamo a sfidare, sono attualmente le più potenti del mondo.
Sono nel pieno della loro egemonia e la impongono con gli strumenti più temibile che ci sia, lo strumento del “Pensiero Unico”.
Sfida autentica e affascinante avventura, gesto di audacia, secondo la tradizione “nostra” ed il “nostro” stile, ecco - dunque - la carta da visita di questo nostro giornale.
Quanto ai contenuti che sono poi le cose più importanti di quelle che si usa ancora definire pagine scritte, essi ovviamente fanno riferimento ai nostri contenuti programmatici, ma anche e sopratutto ai nostri “valori”.
A tutto ciò insomma, che ci ha motivato e ci motiva.
A tutto quello che ci ha tenuto in piedi e ci ha spinto avanti in questi anni.
A quello in cui crediamo con il più profondo moto dell’animo e dello spirito.
Ed ancora una volta, avanti così.
di Pino Rauti
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