Saremo anche "inferiori" ma siamo dalla parte del popolo!


Quando noi  (inferiori) sosteniamo  che questo è il quarto governo non eletto dal popolo, sosteniamo che manca di mandato popolare.
Liquidare questi discorsi come “analfabetismo funzionale" non serve.
Perché, se è vero che esiste la legge formale, è innegabile che nella coscienza degli elettori e nella prassi politica stessa si sia via via sedimentato un modus operandi "sostanziale” che dura, anzi durava da più di un ventennio. Per cui il mandato popolare – attraverso libere e democratiche elezioni – non investiva solo il Parlamento, ma anche il governo, col suo presidente.
Se un’eredità positiva della Seconda Repubblica esiste, è proprio questa: dobbiamo a Berlusconi e a Romano Prodi il tentativo di spostare il baricentro della formazione dei governi dal Quirinale alle urne, dalle oligarchie di partito agli elettori.
Si è trattato di un tentativo vincente per più di un ventennio che ci ha donato stabilità politica sconosciuta precedentemente, ma questa prassi non è mai diventata legge perché centrodestra e centrosinistra, com’è spesso capitato, hanno mancato di lungimiranza mancando di trovare un accordo per la modifica degli articoli costituzionali 92-93-94 (e questa sì che sarebbe stata una riforma costituzionale decente)  riforma che avrebbe portato questa prassi consolidata e positiva ad essere legge.
Dal 2011 stiamo tornando ai giochini di palazzo, allo slegarsi del paese con la realtà politica, i cittadini stanno tornando ad essere secondari rispetto ai partiti e alle loro manovre.
Proprio come voleva fare ancor di più Renzi con la sua riforma costituzionale. Noi  (inferiori) vogliamo che  il cittadino scelga il più possibile da chi sia rappresentato.
Voi (superiori)  volete i giochi di partito,  i governi fotocopia, meno elezioni possibili, perché voi non fate gli interessi del popolo ma delle oligarchie e dell' Europa, ecco perché temete la vox populi.
Ah un' ultima cosa:  Questa che voi liquidate con superiorità ed arroganza era la differenziazione sostanziale fra prima e seconda repubblica.

di Giacomo Gioacchini

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