Un incalcolabile disastro perpetuato da Obama durante la sua presidenza è stato senza dubbio il precipitoso ritiro delle truppe Americane da Iraq e Afghanistan.
Ritiro da considerarsi frettoloso in Iraq in quanto l'entità statale non era pronta a sostenere il peso delle profonde divisioni religiose, etniche e sociali interne al paese. Divisioni esacerbate anche dalla stessa amministrazione americana prima, da quella irachena sciita poi, escludendo di fatto la minoranza Sunnita dal governo del paese, minoranza però maggioritaria in alcune aree come Fallujah e Mosul.
Una volta venuta meno la presenza americana in queste zone la già presente IS (presente in Iraq già dal lontano 2004 quando ancora affiliata ad al quaida diede battaglia agli americani a Fallujah) affiancata da ex militari di Saddam e da altre sigle terroristiche ebbe gioco facile nel fragile e mal guidato esercito iracheno. Arrivando perfino ad assediare Bagdad nell' ottobre 2014, assedio fallito per l' intervento di milizie iraniane nel conflitto a fianco del governo iracheno data la comune fede religiosa sciita. Il ritiro americano ha comportato di fatto una guerra sanguinosa e ancora non conclusa più che evitabile con la presenza armata dell' US Army.
Il Ritiro americano in Afganistan è invece da considerarsi frettoloso poiché il gruppo terroristico dei talebani, motivo dell' invasione del paese a causa del loro appoggio ad al Qaeda, non era stato debellato e anzi controllava ancora ampie porzioni di paese. Era ampiamente prevedibile che non appena si fosse ritirato il grosso delle truppe americane i Talebani avrebbero ripreso possesso di ampi tratti del paese scacciando il governo di Kabul, cosa che infatti è avvenuta. Allo stato attuale per un totale del 40% del territorio, la loro avanzata non si è ancora esaurita.
I fatti dimostrano dunque che Obama ha fatto ritirare l' esercito americano da entrambi i paesi prima che lo stesso avesse avuto modo di completare gli obiettivi che gli USA si erano preposti, giusti o sbagliati che fossero, abbandonando due paesi e due popolazioni in una situazione di guerra aperta. In una situazione forse peggiore di quando gli americani diedero inizio alle invasioni.
di Giacomo Gioacchini
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