LA DESTRA VENTURA

Per il 2017 vorrei una Destra fiera del suo nome, capace di rintracciare il senso del suo vissuto comunitario. Vorrei che la parola liberale tornasse ad assumere un significato ben preciso e smetta così di prendere le sembianze di una veste semantica utile per tutte le sfumature politiche. Vorrei che l'unità dei frammenti partitici si possa compiere, oltrepassando steccati ideologici consunti e ripicche personali. Vorrei ascoltare dai vertici della nuova coalizione parole chiare, semplici ed evocative tipo: libertà, occidente, identità, proprietà, federalismo, ricerca della felicità. Vorrei che si riprendessero in mano i libri di Antiseri, Cofrancesco e Cubeddu e si mandassero al macero tanti, troppi, pezzi di carta con sopra stampigliate idiozie fuorvianti. E poi vorrei una speranza che alimenti una visione che porti avanti una passione. Perché se i cuori non battono non potremo mai fare politica. Tutt'al più arida amministrazione dell'esistente. Insomma, vorrei una Destra. Punto.

di Luca Proietti Scorsoni

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