Wilders si troverà di fronte probabilmente il signor Mark Rutte,
i due dovrebbero conoscersi bene perché fino al 2006 hanno militato entrambi
nello stesso schieramento il “Partito popolare per la libertà è la democrazia”.
Il 2006 ha segnato lo spartiacque che ha portato alla decisione netta di
Wildersdi fondare il “Partito per la Libertà”, oggi dato per favorito. Geert
Wilders pur essendo classificato dai media e dalla stampa come membro dell’ideale
fronte sovranista europeo, vanta posizioni molto simili alle tesi thatcheriane,
pur stringendo in Europa alleanze con la destra identitaria francese di Marine
Le Pen e quella austriaca di Norbert Hofer.
La curata capigliatura ha portato ad assimilare la figura di
Wilders a quella del Presidente degli USA, Donald J. Trump. Il leader del “populismo
d’Olanda” rappresenta una cultura laica e liberale e preferisce definirsi
anti-fascista, antislamista e anti-totalitario. Wilders ritiene giusta la
formazione dello Stato d’Israele e si ritiene un convinto sionista.
Nel suo programma Wilders pone al primo posto la Nexit, cioè
l’uscita dei Paesi Bassi dall’UE, al quale seguono tematiche differenti, come:
Democrazia diretta, Abbassamento dell’età pensionabile a 65 anni, riduzione
della tassazione sulla casa, diminuzione delle imposte sul reddito,
dimezzamento delle tasse sugli autoveicoli, elargizione di fondi per garantire
un migliore ordine pubblico e sicurezza e la de-islamizzazione del paese.
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