La platea del Congresso Nazionale della Lega Nord ha più volte e ripetutamente fischiato il vecchio leader leghista, Umberto Bossi.
Bossi, infatti, ha provocato il popolo del congresso, cercando di mettere in discussione l'ampia legittimità delle primarie, a suo modo di vedere "poco partecipate".
Naturalmente, un gruppo ingente di delegati ha iniziato ad urlare "Fuori, fuori!", alzando i cartelli con su scritto "SALVINI Premier".
Salvini sta tentando di andare oltre rispetto alla vecchi parola d'ordine di Bossi, SECESSIONE, per guardare ad elettorato ampio che possa comprendere anche il Centro e il Sud d'Italia.
Bossi insiste sulla necessità di mantenere i vecchi slogan leghisti, in quanto il partito è stato fondato contro il centralismo romano e, se diventasse altro, non avrebbe più senso continuare per il vecchio Umberto.
Non si fa attendere la risposta di Matteo Salvini:
"Dico a Umberto che questa è la sua famiglia, la sua casa e la sua comunità".
E' stato, invece, leale l'intervento del Presidente della Regione Lombardi, Roberto Maroni:
"Grazie a Salvini, quando si fa il segretario ci sta di ricevere valanghe di critiche, ma da oggi fine di tutto, la Lega è una, Salvini è il segretario e noi siamo dalla tua parte. Siamo leali, quello che tutti dirai è la linea: chi ci sta ci sta, chi non ci sta fora dai ball".
Redazione
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