Oggi il Blog Il Fascicolo vuole rendere omaggio ad un grande
italiano, Giorgio Almirante.
Cari lettori,
vi voglio raccontare l’esperienza
di un tredicenne che conobbe la figura di Giorgio Almirante.
A tredici anni o
poco più, si fa politica perché si seguono gli amici, fratelli maggiori o
cugini, che vengono visti dagli occhi di un giovane come un esempio da seguire.
È stato il caso di un giovane, nato negli anni ’90, che un sabato dopo scuola,
abbandonati i libri e lo zaino a casa, per curiosità un lontano pomeriggio di
settembre andò a vedere cosa si facesse nella vecchia sezione di AN.
Dalla
soglia si potevano evincere difficilmente coloro che sedevano a pochi metri, perché
il fumo di sigarette invadeva la stanza buia e magicamente addobbata con vecchi
manifesti e drappelli del Movimento Sociale e di Alleanza Nazionale.
Quel ragazzino con i brufoli e con un’idea distorta della
politica osservava incantato quelle quattro mura e ascoltava con attenzione le parole
del ragazzo più grande che coordinava tutti, il suo sguardo si fermò incantato
da due occhi azzurri di un uomo anziano con folti baffi bianchi, non
omologabili con quelli del tipico comunista umbro o toscano.
La curiosità fu tanta, ma il timore di far brutta figura fu
altrettanto grande, quindi la bocca del giovane militante non proferì parola.
Alla fine della riunione, il bambinetto tornando a casa andò
dal padre e chiese: “Babbo, per caso conosci un uomo con gli occhi azzurri e i
baffi bianchi che stava in un manifesto con su scritto –Noi possiamo guardati
negli occhi- e firmato MSI”.
Il padre senza esitare disse: “Si, certo. Quello è
Giorgio Almirante” e con poche parole tipiche di un uomo di altri tempi, il
padre cercò di spiegare al ragazzino cosa aveva significato per la destra
italiana quell'uomo presente nel manifesto.
Da quel giorno il bambino continuò imperterrito a leggere, a
cercare informazioni e ad ascoltare i discorsi trovati su YouTube. Una capacità
oratoria unica, una gestualità elegante e una presenza scenica degna di un
attore di fama, queste erano le caratteristiche pressoché uniche dell’uomo dai
baffi bianchi.
Il giovanotto scoprì che Almirante fu capace di
rappresentare la destra perché rifiuto il compromesso a ribasso e perché rimase
fedele agli ideali e al sentimento dei militanti di tutta la penisola. Quel
ragazzino imparò a rispettare e ad considerare Almirante, magari un giorno
riuscendo a pronunciare una frase con la stessa scorrevolezza e con la stessa
sottile eleganza del maestro.
PS. Ringrazio mio padre per avermi fatto conoscere Almirante,
quel giorno di tanti anni fa il fumo nella sezione era davvero tanto e tornato
a casa fui sgridato da mia madre, che pensava mi fossi fumato non so quanti
pacchetti di sigarette.
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