FUORILEGGE

Credo che la vicenda del piccolo Charlie Gard sia la dimostrazione plastica di cosa voglia significare la parola nichilismo. Seppur condensata in pochi centimetri di carne e fiato, la lezione che proviene è di quelle che, direbbero i dotti, faranno giurisprudenza. E magari, aggiungo sommessamente, anche un po' di sana morale a futura memoria. Una provvida sventura, a pensarla come il Manzoni, in cui l'abisso toccato nel frangente di tempo in cui scrivo possa generare una nuova consapevolezza esistenziale per il domani. Perché accade che mentre qualcuno parla del "diritto ad avere diritti" ci siamo dimenticati cosa sia realmente un diritto, scevro da ulteriori aggettivazioni. Abbiamo barattato necessità vitali con desideri personali, spostando la dialettica da un piano politico e giuridico a quello antropologico, rimettendo così in discussione verità che reputavamo assodate. Ed ora è Charlie a ricordarcelo: un embrione adulto o un uomo in forma quasi embrionale. Di certo vita allo stato puro: vagiti, pianti e movenze come a significare l'attaccamento a un mondo che, per quanto ancora alieno, è pur sempre lo scenario dove si svolgerà la pellicola dei suoi attimi ripieni d'infinito. E per quanto corta non dovremmo essere noi a stabilirne la lunghezza. Non siamo i registi della sua vita. Figurarsi: fatichiamo con la nostra. ‎E comunque è singolare questa mobilitazione di menti, coscienze e penne per esaudire la voglia di morte di qualunque Englaro e Dj Fabo - e lo dico nel pieno rispetto delle loro volontà - per poi non andare oltre un like o una condivisione per il signorino Gadot. Sembra un fuggi fuggi dalla vita e dai suoi dolori, oltre ad un tentativo di evitare ai nascituri un soggiorno, per quanto breve sia, in questa valle di lacrime. Con un paradosso assoluto: nonostante si stia dissipando la nostra fede nell'Oltre siamo alla ricerca della morte, pur non chiamandola sorella. Ergo, reputiamo il nulla preferibile al tutto che ci circonda solo perché il sole a volte si cela alla nostra vista.‎

di Luca Proietti Scorsoni

Commenti