ORIANA GRANDE

No, niente predica sulla veridicità delle tesi "fallaciane". Chi vuole sa quali testi leggere e, di questi, anche quali passaggi assimilare. Non è che all'aumentare delle vittime per il terrorismo islamico la giustezza impressa sulle pagine de "La Rabbia e l'Orgoglio" o all'interno de "La Forza della Ragione" diviene più densa. Nossignori. Ormai l'elaborazione saggistica della Fallaci è un dato di fatto che immancabilmente continua a collezionare conferme. Tutto qua. È assodato. Come del resto, cambiando leggermente sfumatura del discorso, è altrettanto veritiero che, per dire, Trump fornisce armi ai sauditi i quali, sia nel loro profilo istituzionale che morale, sono animati da una delle forme più retrive dell'interpretazione coranica - anche se qualcuno mi correggerebbe parlando di ortoprassi, ovvero dell'unica lettura che può esser fatta del dettato divino - cioè del wahabismo, e che finora tutti gli attentatori islamici provengono dal ramo sunnita. Nulla da eccepire. Però poi ecco che arriva Londra, dopo Manchester e dopo che, ancor prima, sono accaduti i fatti di Nizza, Orlando, Bruxelles, Parigi e qui mi fermo altrimenti, a ritroso, dovrei più o meno arrivare al 570 dopo Cristo. Ma non è tanto la scia di sangue a interessarmi ora, quanto le modalità con le quali quel sangue è stato versato. Esattamente: non con armi sofisticate e costosissime bensì con coltelli da Ikea e pulmini presi a noleggio o rubati all'ultimo minuto. In molti casi, ecco il paradosso, siamo noi a farci carico - si: io che scrivo e te che leggi - delle spese di coloro che compiono le stragi finanziando un welfare state pachidermico, iniquo e liberticida nelle cui pieghe ed inefficienze si adagiano proprio i rivoltosi contro l'Occidente. Insomma, non servono grandi fortune per compiere un eccidio: bastano poche centinaia di euro. Per tutto il resto ci pensano l'odio, il fanatismo e un indottrinamento assiduo e costante capace di permeare le coscienze di migliaia di persone.

di Luca Proietti Scorsoni

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