CHE "RAZZA" DI GENTE

Sono i famosi 15 minuti di celebrità evocati da Wharol. Altrimenti la Prestipino non credo avrebbe goduto di chissà quale particolare fama durante la sua carriera politica. E comunque non sarò di certo io a stracciarmi le vesti per quella "razza" dal sen fuggita. Intendiamoci: il razzismo qui non c'entra proprio nulla, tutt'al più è l'ignoranza a farla da padrona. Ma proprio nell'accezione letterale del termine, ovvero: ignorare, non sapere. Ancora meglio: non rendersi conto di quel che si dice. Senza, ripeto, che vi sia alcun intento razzista. Ma figuriamoci. Anche perché poi l'onorevole in questione si prodiga in banalità luogocomuniste da essere avvilenti per quanto (o in quanto?) pronunciate con convinzione. Tipo: "le mamme omosessuali, donne o uomini che siano, vanno aiutate". Ma cosa vuol dire, di grazia: che una madre può essere disinvoltamente uomo o donna? E la Prestipino è pure in buona compagnia se consideriamo che la sua collega di partito, Titti di Salvo, responsabile dell'ormai mitico "Dipartimento Mamme", afferma quanto segue: " L'intento politico del dipartimento è chiaro: si tratta di coniugare la maternità con l'estensione dei diritti". Tana libera tutti. Più diritti. Ligi all'insegnamento di sua maestà Rodotà riguardante il "diritto di avere diritti". E quindi: più diritti da ottenere a fronte di più Stato che li dia. Quando invece avremmo bisogno di ridurre il perimetro dello mano pubblica, ad esempio nell'ambito degli accordi tra imprese e dipendenti, facilitando, mediante agevolazioni fiscali e normative, lo sviluppo del welfare aziendale che, tradotto per il nostro caso, vuol dire anche asili nido, strutture sanitarie convenzionate e libertà di scelta educativa. In pratica quel che serve per una maternità consapevole e responsabile.

di Luca Proietti Scorsoni

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