Orologi con il Duce dipinto nel
quadrante, anelli con inciso il fascio littorio, magliette a maniche corte con
la frase “Molti nemici, molto onore” e tutti quegli oggettini messi al bando
dalle nuove risoluzioni per contrastare il fascismo sono pura e semplice
chincaglieria. E tutti coloro che acquistano questa roba sono dei gonzi.
Ne comprendo ancora l’acquisto da
parte del ragazzetto esaltato che deve dimostrare la propria ferma e
inattaccabile fede, posso tollerare ancor di più chi compra per regalare certe
cose agli amici fascisti, a volte anche per scherzo. Non riesco proprio a
tollerare e a giustificare chi, con una buona dose di anni sulle spalle,
acquista questi evocativi gadget made in
china dal gusto decisamente dubbio e dalla pessima qualità. Essere di
destra, o essere fascisti – evito in questa sede un lunghissimo approfondimento
su cosa vuol dire essere di destra o fascisti e se abbia ancora senso – vuole
anche dire possedere una certa cifra stilistica, una certa moralità, un certo
gusto e una capacità di ragionamento. Acquistare, e sfoggiare, certi oggetti è
un atteggiamento indubbiamente contrastante con questo modo di vivere. Non
conto più le volte in cui ho provato personalmente pena e vergogna per alcuni camerati che mi mostravano fieri la
propria maglietta del Duce: erano la dimostrazione vivente di quanta rozzezza e
grossolana incomprensione dello stile fascista vi sia al mondo. Tanta è
l’inadeguatezza che provo affianco a certi individui che, quasi quasi, sono
contento che certe cose vengano messe al bando; sempre che il gusto per il
vietato non ne aumenti il giro d’affari, ma a quanto pare il governo crede che
questo discorso funzioni solo per le droghe leggere.
Tutto ciò però non vuol dire che
la legge Fiano, e tutte le conseguenze della stessa, non siano l’esatta
definizione dello specchietto per allodole. In un paese in cui vi è una
disoccupazione, in particolare quella giovanile, così elevata, senza contare il
lavoro in nero o i lavori sottopagati, il governo si preoccupa per qualche
gadget dal gusto retrò o nostalgico. Come se chi acquistasse quella chincaglieria
fosse in grado, domattina, di dare nuova linfa alla rivoluzione fascista o di
mettere in atto un colpo di stato. La questione è ancora più preoccupante in
prospettiva: si inizia con la messa al bando di oggettini vari, si prosegue con
la demolizione delle opere e della cultura fascista e si finisce con
l’eliminazione della pensione e dei diritti sociali, quei pochissimi rimasti.
di Lorenzo "Mutto" Stella
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