Il 2017 si conclude con lui

Il 2017 si è concluso, politicamente parlando, con il messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che dal Quirinale ha inviato il celebre saluto di fine anno.
Il Presidente appare quanto mai statico e ingessato, molto istituzionale nella forma e celebra l’anniversario dei 70 anni dall’entrata in vigore della Carta Costituzionale.
Il Capo dello Stato ha ricordato l’importanza della sovranità nazionale, che si esercita con libere elezioni, che si svolgeranno il prossimo 4 Marzo.
Sembra acquistare sicurezza con il passare dei secondi, esprimendo anche un profondo pensiero per ricordare ad un popolo di avere coscienza del passato, di comprendere il presente e d’interpretare le sfide future.
In vista delle elezioni, il Presidente ha dettato le regole della sfida elettorale, chiedendo alle forze politiche concretezza e realismo, evitando proposte e idee fantasiose, mettendo al centro dei programmi di governo il lavoro.
Non poteva mancare il ricordo delle vittime delle calamità naturali e il ringraziamento alle Forze dell’Ordine e degli Uomini dello Stato.
Il Presidente è stato molto misurato e super partes, molto lontano dall’incisività, o forse invadenza, del predecessore, il Presidente emerito della Repubblica, On. Giorgio Napolitano.
L’espressività e la popolarità non sono il suo punto di forza, ma da buon democristiano resta sempre nelle retrovie, non eccedendo mai nelle azioni e con le parole.

di U.G.

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