Libia, da Gheddafi a Gheddafi

Il prossimo anno in Libia si terranno le elezioni presidenziali, in un clima tutt'altro che pacifico e democratico. Dopo l’iniziativa scellerata e autonoma della Francia dell’ex Premier Sarkozy, seguito poi dagli Statunitensi di Obama, che non hanno mai nutrito simpatia per il Colonnello Gheddafi, la Libia vive ancora in una drammatica situazione sociale e di guerriglia tra le tribù della Tripolitania, della Cirenaica e del Fezzan.

Sembra una missione impossibile individuare un uomo che possa essere leader carismatico, tradizionale in Patria e moderno nel Mondo, ma l’80% dei consigli dei clan tribali stanno convergendo sulla figura di Saif Al Islam Gheddafi, il secondogenito del Colonello.
Per il libici potrebbe essere “l’uomo della provvidenza” capace di ricreare la Libia unita e pacificata che solo il padre Mu’ammar ero riuscito a modellare pur nel solco della tirannia militare.

Questa volta, si chiede gentilmente alle potenze straniere di evitare qualsiasi intromissione funzionale esclusivamente a interessi economici. Francia, Stati Uniti, Germania, Regno d’Inghilterra e anche l’Italia lascino un popolo libero di decidere, cioè di autodeterminarsi in ambito politico senza creare governi farlocchi privi di legittimazione popolare.
In Europa, e specialmente in Italia, abbiamo tacitamente accettato e subito Governi non eletti e schiavi degli interessi europei, ma in Libia l’uomo che governa, non è un miracolato, scelto magari dall’ex Presidente della Repubblica, per arabi, berberi e tuareg deve essere un leader che rappresenta il loro popolo.

Saif Al Islam Gheddafi insieme al suo alleato il Generale Haftar riceverà sicuramente il mandato governativo sconfiggendo i “pupi” dei governanti occidentali. Il figlio di Gheddafi, nel silenzio delle organi di stampa occidentali, dopo la liberazione dal carcere nel luglio 2017 viene osannato e spronato dai libici nelle strade.

A distanza di sette anni dalla morte del Dittatore nordafricano, vediamo all'orizzonte la possibile ricomparsa di un Gheddafi a capo della Libia. La falsa retorica dei “paladini della democrazia” ha fallito e dopo meno di un decennio l’erede naturale del padre acquisterà il ruolo per il quale era stato designato come “delfino”. Non si può cercar di forzare il naturale corso degli eventi. Da padre in figlio, da Gheddafi a Gheddafi.

A cosa è servita la destituzione del Colonnello Gheddafi?
Con quale faccia i leader occidentali si siederanno al tavolo con Saif Al Islam? (in quanto mandanti dell’assassinio del padre Mu’ammar)

di Umberto Garbini

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