Sembra una missione impossibile individuare un uomo che
possa essere leader carismatico, tradizionale in Patria e moderno nel Mondo, ma
l’80% dei consigli dei clan tribali stanno convergendo sulla figura di Saif Al
Islam Gheddafi, il secondogenito del Colonello.
Per il libici potrebbe essere “l’uomo della provvidenza”
capace di ricreare la Libia unita e pacificata che solo il padre Mu’ammar ero
riuscito a modellare pur nel solco della tirannia militare.
Questa volta, si chiede gentilmente alle potenze straniere
di evitare qualsiasi intromissione funzionale esclusivamente a interessi
economici. Francia, Stati Uniti, Germania, Regno d’Inghilterra e anche l’Italia
lascino un popolo libero di decidere, cioè di autodeterminarsi in ambito
politico senza creare governi farlocchi privi di legittimazione popolare.
In Europa, e specialmente in Italia, abbiamo tacitamente accettato
e subito Governi non eletti e schiavi degli interessi europei, ma in Libia l’uomo
che governa, non è un miracolato, scelto magari dall’ex Presidente della
Repubblica, per arabi, berberi e tuareg deve essere un leader che rappresenta
il loro popolo.
Saif Al Islam Gheddafi insieme al suo alleato il Generale
Haftar riceverà sicuramente il mandato governativo sconfiggendo i “pupi” dei
governanti occidentali. Il figlio di Gheddafi, nel silenzio delle organi di
stampa occidentali, dopo la liberazione dal carcere nel luglio 2017 viene
osannato e spronato dai libici nelle strade.
A distanza di sette anni dalla morte del Dittatore
nordafricano, vediamo all'orizzonte la possibile ricomparsa di un Gheddafi a
capo della Libia. La falsa retorica dei “paladini della democrazia” ha fallito
e dopo meno di un decennio l’erede naturale del padre acquisterà il ruolo per
il quale era stato designato come “delfino”. Non si può cercar di forzare il
naturale corso degli eventi. Da padre in figlio, da Gheddafi a Gheddafi.
A cosa è servita la destituzione del Colonnello Gheddafi?
Con quale faccia i leader occidentali si siederanno al
tavolo con Saif Al Islam? (in quanto mandanti dell’assassinio del padre Mu’ammar)
di Umberto Garbini
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