Oggi, al Tempio di Adriano si sono ritrovati i rappresentati dei quattro schieramenti che rappresentano la coalizione di centrodestra.
Meloni, Berlusconi, Salvini e Fitto hanno deciso di lanciare al paese un messaggio diretto di unità, compattezza e di lealtà tra gli alleati.
L'intento è chiaro, tentando di ribadire al potenziale elettorato di centrodestra una fedeltà al mandato da loro affidato Domenica 4 Marzo.
Berlusconi si mostra alla platea fisica e a quella del web come un mattatore e un moderatore, vestendo i panni dell'uomo saggio e emblema di sintesi tra le diversità dei quattro leader.
Fitto (Noi con l'Italia - UDC) è il primo a intervenire, rappresentando il ruolo dei democratici-cristiani di Noi con l'Italia nella coalizione di centrodestra. Moderato, chiaro e corretto, Fitto rimane pur sempre un leader territoriale, soprattutto nel meridione e più precisamente in Puglia. L'ex Governatore della Regione Puglia dimostra di essere moderno e non ingessato nei vecchi paradigmi democristiani.
Berlusconi interviene, interrompe e si agita, ingombrando fisicamente la scena e dimostrando le sue capacità comunicative, per dare poi la parola a Giorgia Meloni.
Giorgia Meloni (Fratelli d'Italia) è incisiva e precisa, portando perfino gli altri tre, fino a poco tempo fa, restii a giungere sulla posizione da lei auspicata in merito alla contrarietà rispetto a un Governi di scopo, frutto di cricche e lobby. Parla di temi attuali e concreta, configurando un'ottima analisi della attuale campagna elettorale. Giovane nel corpo e nella mente, aulicamente ammaliante, Giorgia Meloni è come la Cassandra del centrodestra, la "profetessa inascoltata".
Berlusconi riprende la parole e con un piccolo intermezzo addolcito con un bel sorriso consegna la sala a Matteo Salvini.
Matteo Salvini (Lega Nord) parla e come parla. E' da popolo, capace di far risvegliare anche l'anima della vecchietta più sopita dal carico dell'età e dal disgusto per la politica. Salvini ha il pregio della chiarezza e della spontaneità, dando risposte facili e comprensibili a problemi spesso più articolati e complessi. L'errore di Salvini? La tensione che mostra, nel rapporto con Berlusconi.
I lavori della conferenza vengono chiusi da vigoroso e attempato allo stesso tempo Cavaliere Berlusconi (Forza Italia), che cattura l'attenzione della platea con le sue solite frasi fatte, che ogni volta hanno piglio sull'elettorato e sugli spettatori televisivi e non. Berlusconi si gioca tutto con Salvini per la decisione del Premier, ma la sfida morale già l'ha vinta con quel riso stampato in volto.
Non ho mai votato Berlusconi, ma devo ammettere che al di là del risultato elettorale è il Leader del centrodestra unito.
di U.G.
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