Che Guevara, esempio o no?
-La Destra giovanile discute-
Fa tanto discutere l’immagine del Che Guevara, che campeggia
su sfondo granata in una locandina comparsa sulla pagina Facebook di Gioventù
Nazionale Roma.
Il web si è scatenato e tutti, dotati di più o meno
competenza in materia di politica e storia, si sono elevato al rango di conoscitori
della rivoluzione cubana o del guevarismo.
Tutti pronti a giudicare e meno disponibili ad aprire un
dibattito che potrebbe essere prolifero per i “presuntuosi del <so tutto
io>” e per i giustizialisti che magari elevano moralmente altri movimenti,
ricercando una purezza o una superiorità morale che non appartiene a nessuno.
I ragazzi di GN Roma hanno avuto il merito di aver provocato
la reazione di una generazione che poco discute e che tende a seguire il capo o
l’urlatore di turno senza ragionare con la testa propria e con il proprio
cuore.
Il problema è stato sollevato, ma il vero problema non è Che
Guevara, in verità è la suddivisione della destra politica in mille rivoli, tra
i pro o contro, tra quelli del SI e quelli del NO, tra i settentrionali, i meridionali
e i romanocentrici.
La destra è l’unica ideologia che sopravvive in Italia
perché è plurale, autonoma e libera dagli steccati partitici.
Che Guevara può probabilmente essere valutato da punti di
vista differenti, in relazione anche alla visione politica che si detiene.
C’è chi dice in lui: era
bello, giovane e ribelle. Guevara ha rappresentato per intere generazioni l’anti-americanismo
militante, l’anti-mondialismo e la lotta armata per la libertà di un popolo.
Altri dicono di lui: è il simbolo di un regime, un guerrigliero
violento che utilizzò la forza per portare un Stato da un regime ad un altro,
per sostituire una dittatura del capitalismo con una dittatura collettivista.
Di Guevara purtroppo nell'immaginario collettivo rimangono
solo quei volti stampati su delle magliette rosse, indossate da una banda di
tristi militanti di Sinistra Italiana o del Partito Democratico.
Guevara ha lottato per un idea e merita il rispetto di tutti
per le scelte da lui assunte, condivisibili o no. Purtroppo la sua immagine e il suo fascino sulle genti del
mondo sono serviti per creare un mito, relegato su un brandello di stoffa
venduto nei bazar delle grandi città. I guerrigliero si è trasformato in un
brand, l’idea si è tramutata in capitale, l’unicità in consuetudine, la storia
in moda.
I ragazzi di GN hanno fatto parlare di loro, in termini
comunicativi hanno colpito nel segno, e hanno commesso un azzardo di aver
osannato un personaggio che con la storia della Destra politica italiana non ha
nulla da spartire.
Come tanti, avrei preferito un manifesto con un patriota o
un eroe italiano, la Destra non ha bisogno di essere legittimata da personaggi
esteri.
di U.G.
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